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La CSRD e gli standard ESRS – cosa, chi, quando?
Modificato il Mer, 9 Apr alle 2:55 PM
Gli standard ESRS sono stati sviluppati in risposta alla necessità di una rendicontazione sulla sostenibilità più coerente e comparabile nell'UE. Prima della loro introduzione, i report sulla sostenibilità variavano notevolmente per portata, dettaglio e qualità, rendendo difficile per gli stakeholder valutare e confrontare le performance di sostenibilità delle imprese. Gli ESRS intendono risolvere queste incongruenze fornendo un quadro uniforme che rifletta gli obiettivi di sostenibilità dell’UE e che sia in linea con le iniziative internazionali di reporting.
Gli ESRS sono articolati in standard trasversali e tematici. Gli standard trasversali definiscono principi fondamentali e requisiti generali applicabili a tutte le aziende, mentre quelli tematici approfondiscono specifici aspetti di sostenibilità come cambiamento climatico, biodiversità e benessere sociale. Si basano inoltre su dati derivanti da altre normative o standard come la Tassonomia UE o il protocollo GHG.
Chi deve fare il reporting, e quando?
La CSRD prevede che tutte le società quotate nell'UE (eccetto le microimprese quotate) debbano conformarsi entro il 2029, mentre tutte le grandi società private entro il 2025. Inoltre, la normativa riguarda anche le società non stabilite nell’UE ma quotate sui mercati regolamentati UE, e le filiali europee di società con sede fuori dall’UE. La CSRD sarà obbligatoria per tutte le grandi imprese a partire dal 2026. Un'impresa è considerata grande se soddisfa almeno due delle seguenti condizioni:
Fatturato superiore a 50 milioni di euro
Bilancio totale uguale o superiore a 25 milioni di euro
Più di 250 dipendenti
Ecco la panoramica dettagliata delle tempistiche:
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